Perché festeggiamo il Carnevale? Viaggiando tra la storia e le tradizioni.
Dal latino Carnem levare, il Carnevale si festeggia in tutti i paesi di tradizione cristiana. Volgendo lo sguardo un po’ più ad est, andiamo a conoscere una tradizione del carnevale dal nome Apokries, astinenza da carne.
Welcome to my blog post. Arte, musica, spettacolo dai fornelli di casa mia situata in un piccolo paese, dove il tempo scorre così lento da sembrare infinito.
Nella Grecia di oggi, un'antichissima tradizione
Nelle festività legate al carnevale il filo conduttore è l’esagerazione. Conosciamo già della nostra tradizione gli usi e i costumi di queste settimane che precedono la Quaresima. Come abbiamo già avuto modo di parlare nel post sui Celti, febbraio era il mese delle purificazioni. Su questo argomento si trovano tracce in alcuni scritti latini che ricordano come nel mese dedicato al dio Februus bisognasse purificare la città e celebrare i riti funebri per i Mani, divinità del mondo sotterraneo. (fonte Macrobio scrittore). Parebbe che il periodo del passaggio dall’inverno alla primavera permettesse un contatto con l’aldilà. Il risveglio dall’inverno veniva celebrato con la grande festa della fecondità della terra perché nutrisse gli animali e gli uomini. Non che si tratti di un altro passaggio dai riti pagani a quelli cristiani, ma di certo le affinità sembrano essere innumerevoli.
Dal latino Carnem levare, il Carnevale si festeggia in tutti i paesi di tradizione cristiana. Volgendo lo sguardo un po’ più ad est, andiamo a conoscere una tradizione del carnevale dal nome Apokries, astinenza da carne. Questa settimana siamo in Grecia, una tradizione cristiana-ortodossa.
Il carnevale in Grecia ha origini antichissime, ne troviamo le prime tracce nei festeggiamenti del culto di Dionisio, dio del vino.
Il periodo delle Apokries ha la durata di 3 settimane ed ognuna di essa ha la propria caratteristica, la prima è detta Profoni, ovvero l’annuncio del Carnevale, a seguire la Kreatini, nella quale si mangia carne, ed infine c’è la Tyrini, settimana nella quale inizia il divieto della carne e si possono mangiare, latticini e uova. La giornata più caratteristica è quella che per la tradizione cristiana-cattolica è il giovedì grasso, giornata in cui c’è il maggior consumo della carne alla brace, di qui il nome Tskinopempti, giovedì bruciato (di quell’odore tipico del barbecue). Piatto tipico del giovedì, scherzosamente appellato dei carnivori, è il Souvlaki. Ormai diventato piatto da fast food, per chi si reca in Grecia, può trovare il souvlaki come cibo da street food, servito in una pita come un panino. È uno spiedino di carne pollo, agnello o maiale ma si può trovare anche di pesce, accompagnato da verdure grigliate. Cosa può variare uno souvlaki da uno spiedino al quale siamo abituati? La salsa che prepareremo a seguire. Per prima vi riporto la ricetta del souvlaki ereditata da un cuoco di un ristorante greco.
Ingredienti
Lonza di maiale (lombata), oppure petto di pollo
per la marinatura:
Olio extra vergine d’oliva
succo di limone
rosmarino
menta
origano
sale
pepe nero
Istruzioni
Se avete un buon coltello in casa, chiedete al macellaio un pezzo unico, se non avete dimestichezza col taglio della carne, chiedete delle fette spesse più o meno un paio di centimetri e poi a bocconcini, per un peso pari al numero di spiedini da fare. Mettiamoli in una ciotola insieme alle erbe, olio, succo di limone, sale e pepe. Copriamo con la pellicola e lasciamo macerare in frigo per un’ora. Procuriamoci degli stecchini da spiedino e infilziamo i bocconcini, possiamo anche alternare con le verdure tagliate, come peperoni, zucchine, cipolle. Il souvlaki va cotto alla brace assolutamente, diversamente ripiegate per magiare qualcos’altro. Accendiamo il fuoco almeno mezz’ora prima e per terminare la cottura ci vogliono 15 minuti circa, per il pollo un po’ di più. Passiamo alla salsa tzatziki.
Ingredienti
300 gr yogurt greco
1 cetriolo
aneto
1 spicchio d’aglio
30 ml olio extravergine d’oliva
15 ml aceto di vino bianco
sale
Istruzioni
Iniziamo a fare la salsa prima della macinatura della carne. Grattugiamo il cetriolo in un colino cosi da eliminare la parte liquida, schiacciamo con un cucchiamo e lasciamo colare per un’ora. Mescoliamo la parte polposa con lo yogurt e un po’ per volta aggiungiamo l’olio e l’aceto. Schiacciamo l’aglio tale da avere una polpa, aggiungiamo l’aneto tritato e versiamo nel composto iniziale, aggiustando di sale. Pronta per essere usata
Avete tre settimane prima della Quaresima per preparare gli spiedini che saranno una diversità da ciò che già conosciamo, accompagnandoli con la salsa all’aneto dal sapore fresco e gustoso. Magari non sembrerà di girare fra le strade di Atene ma pur sempre vivremo l’atmosfera della festa dei colori, delle danze, delle burle. Il Carnevale è il tempo in cui la spensieratezza ci invade gli animi, l’allegria ci anima le giornate e non soltanto se si è bambini.
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